Nelle linee guida ministeriali viene data un’importanza prioritaria agli spostamenti per raggiungere le sedi scolastiche e alla necessità di tenere conto degli orari di ingresso e uscita da scuola.
Secondo le indicazioni previste nelle guide ministeriali, l’arrivo degli studenti a scuola dovrà essere in modo scaglionato così da evitare assembramenti e più precisamente si dice che le istituzioni scolastiche, che possiedono un servizio di trasporto per la mobilità verso la scuola, devono comunicare singolarmente o in forma aggregata all’Ente competente, anche per il tramite dell’Ufficio di ambito territoriale, gli orari di inizio e fine delle attività scolastiche, dando priorità all’esigenza che l’arrivo a scuola degli alunni possa essere differito e scaglionato in maniera da evitare assembramenti nelle aree esterne e nei deflussi verso l’interno, rispettando sempre le ordinarie mansioni di accoglienza e di vigilanza attribuite al personale ausiliario.
Secondo le linee guida del 26 giugno, è importante valutare anche l’eventuale impatto degli spostamenti correlati con la mobilità degli studenti.
I dati ISTAT contenuti nel ‘Documento tecnico sull’ipotesi di rimodulazione delle misure contenitive in relazione al trasporto pubblico collettivo terrestre, nell’ottica della ripresa del pendolarismo, nel contesto dell’emergenza da SARS-CoV-2’ evidenziano criticità nelle grandi aree metropolitane, nelle giornate lavorative, nelle fasce orarie di punta del mattino e del pomeriggio, con profili giornalieri confermati anche dall’elaborazione dei dati di telefonia mobile delle principali città italiane.
Pertanto, si valuta, per le scuole secondarie di II grado dei grandi centri urbani, una diversa ora dell’inizio delle lezioni, allo scopo di ridurre l’affollamento sui mezzi di trasporto pubblico nelle fasce orarie di punta, tra le 7:00 e le 8:30.
Orario scolastico da settembre.
Secondo le indicazioni del Piano scuola 2020/21, decreto MI 39, e gli esempi forniti dai sindacati nel documento, si possono prospettare diversi scenari in base all’ordine e al grado di istruzione.
Scuole infanzia
Già adesso l’ingresso dei bambini avviene in una fascia temporale “aperta” (che spesso raggiunge i 90 minuti: dalle 7,30 alle 9,00), fascia che comunque, potrà essere adeguata alle nuove condizioni, programmata e concordata con i genitori. La stessa cosa, potrà accadere per le fasce di uscita, al termine dell’orario scolastico.
Quindi da settembre, si potrebbero avere moduli orari da 40 minuti (da attivare preferibilmente con 2 sezioni), ovvero 37,5 moduli ogni docente (25 ore).
Scuole primarie
Ovviamente anche nelle scuole primarie, dovranno essere evitati gli assembramenti.
Per cui i dirigenti scolastici potranno procedere anticipando un po’ l’ingresso degli alunni rispetto all’orario attuale (8/8,30) e posticipando quello di altri.
Da settembre si avrebbero moduli orari da 40 minuti, da attivare su un corso intero, 33 moduli ogni docente.
Secondarie primo grado
Moduli orari da 45 minuti, 6 x 5 giorni o 5×6 giorni, 24 moduli ogni docente.
Per ogni classe residuano 10 moduli da 45 minuti da utilizzare per attività trasversali.
Secondarie secondo grado
L’organizzazione e l’orario variano, in base ai diversi indirizzi, secondo alla presenza degli ITP o dei docenti di potenziamento. Esempio fornito dai sindacati: 42 moduli di 40 minuti + 12 pause di 10 minuti (6 giorni) – 24 moduli ogni docente.
Con la previsione di classi divise in due gruppi con entrate scaglionate e, dove necessario, l’inizio delle lezioni viene differenziato per evitare la fascia oraria di punta 7/8,30.
Mentre se si decidesse di posticipare l’ingresso al mattino, si avrebbero uscite al pomeriggio, in maniera scaglionata. Sulla possibilità delle lezioni dalle 7 alle superiori, su Orizzonte scuola, ha reso noto il coordinatore del Comitato Tecnico Scientifico, Agostino Miozzo, che l’orario d’ingresso flessibile non significherà lezioni alle 7, ma significa mezz’ora in più o meno per evitare code agli ingressi.
In più, per gli studenti delle scuole secondarie di secondo grado, è previsto una fruizione, opportunamente pianificata, di attività didattica in presenza e, in via complementare, didattica digitale integrata.
Inoltre le scuole possono scegliere in base alle esigenze del territorio, alla disponibilità di insegnanti e collaboratori scolastici, alla prospettiva della rimodulazione della proposta didattica.
Azzolina: monte ore non cambia
La ministra Azzolina ha chiarito che alcune scuole potrebbero decidere di portare l’unità oraria da 60 a 50 minuti per avere maggior flessibilità organizzativa, però quei 10 minuti vengono recuperati, ‘restituiti’ agli studenti.
Per tanto il monte ore non cambia, e che le scuole che avranno necessità di organizzare ingressi scaglionati, dovranno tenere conto delle necessità delle famiglie e adotteranno ogni accorgimento possibile, per esempio utilizzando tutti gli ingressi degli istituti.
Cosa succede in altri Paesi.
Mentre per quel che riguarda gli orari, di seguito verrà riportato ciò che è previsto in altri Paesi.
Belgio.
Gli spostamenti di gruppo all’interno della scuola devono essere limitati al minimo; per cui avverrà una pianificazione pausa, pranzo, ricreazione e orari separati per entrare e uscire da scuola, con il rispetto sempre della distanza sociale di 1,5 m.
Germania.
Se necessario, verranno riprogrammati gli orari delle lezioni e delle pause.
Olanda.
Gli alunni svolgeranno il 50% dell’orario di insegnamento in classe e il restante 50% del tempo a distanza.