Turdilli calabresi senza uova
Ed eccoci finalmente con il Natale alle porte, il periodo più bello e più atteso di tutto l’anno, soprattutto dai bambini ma anche dagli adulti. Turdilli calabresi senza uova
Oltre a preoccuparsi di addobbare tutta casa e comprare regali vari, ci si accinge anche a preparare diversi dolci tipici natalizi.
I dolci più conosciuti e più preparati, soprattutto in Calabria sono i “ Turdilli “,
dolci semplici ma super buoni.
Ne esistono diversi varianti, in base al paese calabrese in cui ci troviamo; però bisogna sapere che questi dolci sono molto antichi ed era considerato un dolce povero.
Infatti era preparato con pochi ingredienti che sicuramente erano presenti nella dispensa di ogni cucina.
Quelli antichi erano preparati esclusivamente con olio di oliva, vino (possibilmente dolce ) e farina;
facoltativamente veniva aggiunta la scorza di arancia e/o
un pizzico di cannella in polvere.
Poi andavano fritti con cura, per poi essere passati
nel miele di fichi o di api una volta raffreddati.
Così fatti erano dolci che si preparavano a Natale sicuramente, però si conservavano molto a lungo, in contenitori con chiusura ermetica ed in un luogo fresco ed asciutto.
Nel corso del tempo hanno subito delle modifiche, per cui sono nate moltissime varianti;
alcune delle quali prevedono anche l’utilizzo delle uova, oppure del lievito in polvere per dolci, o ancora l’aggiunta di zucchero e
magari poi vengono passati anche nella glassa di zucchero o nei vari tipi di cioccolato fuso.
La ricetta di seguito descritta serve per poter preparare i Turdilli antichi, con pochissimi ingredienti ma dal sapore molto gustoso e ricco.
Una ricetta molto semplice da eseguire ed anche quindi facile.
Ingredienti
1 bicchiere di olio di oliva
1 bicchiere di vino (bianco, rosso o Moscato)
Farina 00 q.b.
1 arancia la scorza
1 cucchiaino raso di cannella (facoltativa)
Olio di semi di arachide ( per friggere )
Procedimento
Iniziare unendo l’olio più il vino in un pentolino e farli intiepidire.
Mettere i due liquidi in un recipiente capiente ed aggiungere la scorza più la cannella e la farina un po’ per volta, fino a raggiungere un impasto omogeneo, morbido ma non appiccicoso.
Una volta raggiunta la giusta consistenza, simile a quella per gli gnocchi, eseguire la stessa procedura che si utilizza per gli gnocchi.
Quindi fare un cordoncino, solitamente dal diametro più grande rispetto agli gnocchi e fare dei tocchetti che andranno arricciati magari
sul dorso di una forchetta o utilizzando il riga gnocchi se lo si possiede.
Mettere in una padella antiaderente, dal fondo spesso e con i bordi alti, abbondante olio di semi di arachide e una volta raggiunta la temperatura iniziare a friggere i Turdilli, fino a farli diventare dorati.
Una volta dorati toglierli dall’olio e metterli ad asciugare su un tovagliolo di carta.
Una volta che i Turdilli saranno completamente raffreddati, prendere del miele di fichi oppure di api ( è possibile anche fare metà dell’uno e metà dell’altro ) metterlo in un pentolino e portarlo sul fuoco, a fiamma bassa.
Versare i Turdilli, un po’ per volta , nel miele e rigirarli per bene da tutti i lati.
Una volta interamente ricoperti, mettere i Turdilli in un contenitore con chiusura ermetica.
I Turdilli così preparati, e ben conservati in un luogo fresco ed asciutto, si manterranno per molto tempo; addirittura mesi.
Infatti io ricordo che in casa mia se ne facevano grandi quantità già nel mese di Novembre, per averli già pronti nel periodo natalizio;
anzi addirittura anche fino a Pasqua venivano offerti questi deliziosi dolcetti.
Una ricetta molto semplice ma sicuramente super gustosa; inoltre bisogna sapere che nel cosentino c’è l’usanza di preparare i Turdilli in tutte le ricorrenze importanti, tipo compleanni, anniversari, lauree, innagurazioni, matrimoni e simili, poiché sono considerati ben auguranti.
In più una volta preparati, se vengono confezionati accuratamente, messi in una scatola di latta, o vassoi a tema natalizio ecc,
possono essere una bellissima ed originale idea regalo.
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