Bolletta luce non pagata
Ad ognuno di noi sarà capitato, almeno una volta nella vita, di pagare in ritardo la bolletta della luce e quindi di sapere quale sono le conseguenze negative della cosa.
Però molte persone si pongono la domanda di cosa succede quando non si paga proprio la bolletta della luce e di conseguenza, dopo quanto tempo il fornitore può
sospendere il servizio per morosità.
Quando la bolletta della luce non si paga affatto, gli interessi si accumulano ed inoltre si rischia di vedersi ridurre la potenza del contatore, inizialmente, per poi arrivare
alla sospensione della fornitura per morosità dopo.
Quindi bisogna essere ben consapevoli di quali sono le conseguenze in caso di bolletta della luce non pagata, ma anche di quale sia l’iter che il fornitore deve rispettare
prima di poter staccare la corrente.
Bisogna sapere che nel caso in cui non si paghi la bolletta della luce entro la data di scadenza indicata sulla fattura, per prima cosa si riceve una comunicazione ufficiale
dal proprio fornitore.
Questa comunicazione sarà trasmessa tramite raccomandata o via PEC ed indicherà il termine ultimo entro cui dover procedere al pagamento della fattura arretrata.
Inoltre tale comunicazione dovrà contenere altre informazioni, quali:
modalità secondo le quali comunicare al fornitore l’avvenuto pagamento della bolletta arretrata;
data a partire dalla quale, se si continuerà a non pagare, il fornitore invierà la richiesta di sospensione del servizio al distributore;
l’eventuale costo delle operazioni sia di sospensione che di riattivazione;
i casi in cui il cliente ha diritto a un indennizzo automatico, se la sospensione non è avvenuta secondo le dovute procedure.
Per riuscire ad evitare qualsiasi conseguenza, è l’ideale procedere al saldo del debito e darne comunicazione, immediata, al fornitore.
Se invece si continua a non pagare, la compagnia, potrà inizialmente compiere una riduzione della potenza del contatore per poi arrivare alla completa interruzione della fornitura.
Dopo quanto tempo si interrompe la fornitura.
Riassumendo, quindi, se non si provvede a sanare la morosità entro il termine stabilito, per iniziare, il fornitore, procederà alla riduzione del contatore, portandolo a un
livello pari al 15% della potenza disponibile.
Poi, in caso si continuerà a non pagare e quindi a non tener conto del provvedimento appena ricevuto, dopo 15 giorni dalla riduzione della potenza la fornitura
sarà sospesa completamente.
In più, il gestore sarà in grado di bloccare il codice POD personale per morosità, in modo tale da non poter passare neanche ad un altro fornitore se prima non
vengono saldate le fatture arretrate.
I casi in cui il fornitore non può staccare la corrente.
Ma è utile sapere, anche, che la sospensione del servizio, non può avvenire senza preavviso e nemmeno durante i giorni festivi o prefestivi come venerdì e sabato.
C’è da aggiungere pure che non è possibile attuare l’interruzione della fornitura nel caso in cui, il mancato pagamento è dovuto a cause che non dipendono dal cliente
stesso; come ad esempio la mancata comunicazione dell’avvenuto pagamento o ricezione del primo sollecito di pagamento.
Inoltre la fornitura non può essere sospesa ai clienti che sono affetti da gravi problemi di salute e che è indispensabile per loro l’utilizzo di apparecchi
elettromedicali per il mantenimento in vita.
Per questa categoria di utenti è fondamentale sapere che esistono anche delle agevolazioni sul costo dell’energia, meglio conosciute come Bonus Elettrico.
Come poter riattivare una fornitura sospesa per morosità.
Per poter riattivare la fornitura luce sospesa la prima cosa necessaria da fare è pagare le bollette arretrate, più le eventuali more.
Una volta fatto questo, bisognerà darne comunicazione all’azienda, che entro due giorni lavorativi dovrà procedere a ripristinare il servizio.
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