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Bonus sociale disagio fisico 2022: cos’è e come funziona.

by Eleonora
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bonus sociale disagio fisico

bonus sociale disagio fisico

Come è successo già negli anni precedenti, anche quest’anno il Governo riconferma il bonus sociale per il disagio fisico.
Questo bonus ha lo scopo di aiutare e tutelare tutti quei nuclei familiari, dove purtroppo sono presenti soggetti che sono affetti da grave malattia e obbligati ad utilizzare apparecchiature

elettromedicali fondamentali per il mantenimento in vita; indipendentemente dalla situazione economica familiare e dal fornitore dell’utenza elettrica.

Bonus sociale disagio fisico: a chi spetta e come poterlo richiedere.
Il bonus sociale per disagio fisico, si distingue dagli altri bonus sociali, tipo il bonus bollette, che per poterlo richiedere è necessario possedere determinati requisiti valutati in base all’ISEE

(indicatore della situazione economica equivalente) e che possono essere richiesti tramite procedura automatizzata.

Infatti la domanda per il bonus disagio fisico 2022 può essere presentata:
        •       presso il Comune di residenza del titolare della fornitura elettrica (anche se soggetto diverso dal malato);
        •       presso un altro ente designato dal Comune, come per esempio CAF (Centri Autorizzati di Assistenza Fiscale) o Comunità Montane.

Il bonus disagio fisico è una prestazione sociale di sostegno al reddito, quindi non dipende dall’ISEE, e ne possono usufruire tutte le famiglie nelle quali è presente un componente affetto da

grave malattia e costretto ad utilizzare apparecchiature elettromedicali salvavita.

Ma è importante specificare che non saranno più concessi bonus per la stessa persona con disabilità per due contratti diversi, però il bonus può essere raddoppiato nel caso in cui nello stesso

nucleo familiare sono presenti due persone con gravi condizioni e che entrambe hanno bisogno di utilizzare apparecchiature salvavita.

I documenti che bisogna presentare.
Per poter presentare la domanda, al Comune o ad altri enti designati, e per accedere quindi al bonus è obbligatorio attestare, attraverso un’apposito modulo fornito dall’ASL:
        •       la situazione grave di salute del soggetto interessato e la necessità di utilizzare le apparecchiature elettromedicali per supporto vitale;
        •       il tipo di apparecchiatura utilizzata e le ore di utilizzo giornaliero, indicando l’indirizzo presso il quale l’apparecchiatura è installata.

La domanda, per essere presentata e lavorata deve comprendere anche:
        •       certificato ASL indicante la condizione di salute, il tipo di apparecchiatura e l’utilizzo giornaliero;
        •       documento di identità e codice fiscale del richiedente e del malato se diverso dal richiedente;
        •       Modulo B compilato;
        •       eventuale permesso di soggiorno;
        •       codice POD, identificativo univoco del contatore dell’energia presente sulla bolletta;
        •       potenza impegnata per la fornitura elettrica (presente sulla bolletta);
        •       eventuale delega se si richiede per un familiare impossibilitato ad inoltrare richiesta in prima persona.

Quindi per poter inoltrare la richiesta del bonus non è possibile utilizzare altre certificazione tipo i certificati di invalidità civile.

Valore del bonus disagio fisico.
Il suo valore non è legato al reddito ISEE, visto che è concesso a prescindere dalla fascia di reddito del richiedente, viene però calcolato su tre fasce diverse che tengono conto di:
        •       potenza contrattuale;
        •       apparecchiature elettromedicali salvavita utilizzate;
        •       tempo quotidiano di utilizzo.

I valori stabiliti nel 2021 del bonus annuale, per punto di prelievo per i contratti con potenza impegnata fino a 3 kW sono:
        •       189 euro per consumi fino a 600 kWh all’anno
        •       311 euro per consumi tra 600 e 1200 kWh all’anno
        •       449 euro per consumi oltre 1200 kWh all’anno.
Mentre per i contratti con potenza impegnata di 4,5 kW sono:
        •       442 euro per consumi fino a 600 kWh all’anno
        •       559 euro per consumi tra 600 e 1200 kWh all’anno
        •       676 euro per consumi oltre 1200 kWh all’anno.

Per poter essere inseriti nella giusta fascia di consumo per il macchinario salvavita, è necessario verificare che nel modulo compilato, rilasciato dall’ASL, vengano barrate le caselle relative

ai macchinari usati e alle ore di impiego.
Se ciò non viene fatto si viene direttamente inseriti nella fascia minima.

Inoltre l’elenco dei macchinari considerati salvavita da Decreto del Ministero della Salute del 13 gennaio 2011 sono:

        •       Apparecchiature per pressione positiva continua
        •       Ventilatori polmonari
        •       Polmoni d’acciaio
        •       Tende per ossigeno terapia
        •       Concentratori di ossigeno fissi
        •       Concentratori di ossigeno portatili
        •       Aspiratori
        •       Monitor multi parametrici
        •       Pulsossimetri
        •       Apparecchiature per la dialisi peritoneale
        •       Apparecchiature per emodialisi
        •       Nutripompe
        •       Pompe d’infusione
        •       Carrozzine elettriche
        •       Sollevatori mobili
        •       Sollevatori mobili a sedili elettrici sollevatori mobili a barella elettrici
        •       Sollevatori fissi a soffitto
        •       Sollevatori per vasca da bagno
        •       Materassi antidecubito
Ma bisogna sapere che è possibile eseguire una simulazione per quantificare il valore del bonus che spetta al malato, mediante  il portale SGAte (Sistema di gestione delle agevolazioni sulle tariffe energetiche).

Le modalità in cui viene riconosciuto e corrisposto il bonus.
Una volta che si rientra nella categoria di diritto, il bonus viene inserito direttamente in bolletta, però non in una unica soluzione; poiché viene suddiviso nelle diverse bollette equivalenti ai consumi dei 12 mesi successivi alla presentazione della domanda.
Inoltre l’accettazione della richiesta viene trasmessa mediante comunicazione allegata alla bolletta.
Ma è molto utile sapere che è possibile constatare lo stato di avanzamento della richiesta in questi modi :
        •       presso l’Ente dove è stata presentata la richiesta, attraverso la ricevuta rilasciata alla consegna della domanda;
        •       chiamando il numero verde 800.166.654 fornendo il codice fiscale o il numero identificativo della richiesta;
        •       collegandosi al sito www.bonusenergia.anci.it andando nella sezione riservata “Controlla on line la tua pratica”, inserendo il proprio codice fiscale e le credenziali di accesso (User ID e password) rilasciate dal Comune o dal CAF presso cui si è presentata la richiesta per il bonus.
Invece in fase di erogazione in corso, saranno evidenziati nella sezione “totale servizi di rete – quota fissa” della bolletta, sia l’ammissione alla compensazione, sia il dettaglio dell’importo relativo all’applicazione del bonus.

Bisogna sapere anche che la domanda inoltrata dall’utente, per potersi trasformare in un sostegno effettivo, deve superare diverse fasi.
Per tanto a causa dei molteplici passaggi necessari, non si ha la possibilità di quantificare la tempistica di lavorazione e accettazione delle domande.

Diversamente degli altri sostegni, la richiesta per il bonus disagio fisico, non deve essere presentato annualmente; infatti verrà erogato, dopo l’accettazione, in modo automatico di anno in anno, senza interruzioni fino a quando verranno utilizzate le apparecchiature.
Inoltre un eventuale cambio del fornitore di energia elettrica oppure il cambio di intestazione del contratto (voltura contrattuale), non comportano  l’interruzione del sostegno.

Mentre ciò che l’utente è tenuto a fare in caso di cessazione dell’utilizzo delle apparecchiature, è contattare il proprio fornitore di energia elettrica.

Esiste la possibilità di una interruzione dell’erogazione del bonus, solo nel caso si riscontrino delle irregolarità, successive  al controllo da parte del Comune o del distributore; tipo la cessazione non comunicata dell’utilizzo delle apparecchiature o l’intestazione del contratto ad altro soggetto che però non vive dove dimora il cliente in gravi condizioni di salute.
Se si verifica uno di questi casi l’utente, al quale non spetta più il sostegno, riceverà comunicazione da SGAte che gli segnalerà l’eventuale interruzione (temporanea o meno) dello sconto in bolletta, con una possibile richiesta, in caso di mancato diritto, del rimborso delle somme che sono state percepite indebitamente.

Variazione da comunicare per la corretta erogazione del bonus.
La segnalazione delle apparecchiature utilizzate e la durata di utilizzo delle stesse durante il giorno è fondamentale per essere inseriti nella fascia corrispondente corretta.
Per cui è importante comunicare qualsiasi tipo di variazione relativa ai macchinari utilizzati, come la sostituzione di un macchinario vecchio o l’aggiunta di nuovi macchinari, e l’eventuale maggiorazione o diminuzione della durata dell’utilizzo quotidiano degli stessi.

La variazione può essere presentata attraverso nuova compilazione del modulo B, e barrando, al momento della compilazione, la casella “variazione apparecchiature”.
Avendo cura di segnalare che l’utilizzo di nuove apparecchiature o la variazione della durata di fruizione di queste, può non andare ad incidere sull’importo del bonus erogato.
Comunque è sempre consigliabile effettuare una simulazione mediante il portale SGAte.
È possibile inoltre, utilizzando sempre
Mediante il modulo B è possibile chiedere un’eventuale adeguamento per tutte le persone che usufruiscono del bonus dopo una domanda effettuata prima del 2012.

Ancora una volta, anche in questa circostanza, è consigliabile utilizzare l’applicativo di simulazione di SGAte per verificare, in base ai nuovi livelli di bonus, se si ha diritto a una quota maggiore di agevolazione.

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