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Intolleranza alle solanacee, quali sono i sintomi

by Eleonora
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intolleranza alle solanacee

Nel caso in cui, dalla propria dieta sono stati già escludi il glutine e i latticini, che sono due alimenti molto infiammatori, e nonostante tutto si continua a soffrire di gonfiore, gas, nausea, stanchezza o dolori articolari, potrebbe essere presente un’intolleranza alle solanacee.

Questa possibilità può verificarsi in particolare se si hanno già intolleranze alimentari, allergie, malattie autoimmuni, malattie infiammatorie intestinali.

Cosa sono le Solanacee.

Bisogna sapere che le solanacee sono una categoria di ortaggi che comprende sia specie commestibili che altre velenose.

Queste contengono una sostanza alcaloide, la solanina, che in alcune specie è presente nelle piante e nei frutti ancora acerbi e che quindi può

scomparire o trasformarsi in altre sostanze non nocive una volta che il frutto è maturo.

Ecco perché bisogna consumare gli ortaggi quando sono maturi.

Alle solanacee appartengono moltissime specie, molte delle quali sono immangiabili e addirittura velenose, come la datura.

Nella nostra alimentazione le solanacee più conosciute sono: pomodori, peperoni, melanzane, patate bianche, peperoncino, paprica, bacche di Goji. Inoltre appartengono alle

solanacee anche le piante belladonna e il tabacco.

Però è importante sapere che anche se alcune di queste solanacee sono commestibili, possono comunque causare diversi disturbi; infatti secondo alcuni studi condotti è emerso

che esiste una relazione tra la nicotina contenuta nelle solanacee e il rischio di malattia di Parkinson.

I sintomi dell’intolleranza alle Solanacee.

Stabilire una sensibilità alle solanacee, può essere complicato, perché molti di questi alimenti sono presenti nella propria dieta e possono servire 72 ore per avvertire i sintomi di una intolleranza.

Comunque i segnali di intolleranza possono essere:

  • gonfiore addominale;
  • meteorismo;
  • nausea;
  • stanchezza;
  • diarrea;
  • dolore o gonfiore alle articolazioni.

Ma possono anche essere avvertiti sintomi come: respirazione difficoltosa, gola gonfia o la sensazione di un nodo in gola, vertigini, vomito o perdita di coscienza, allora in questi

casi potrebbe trattarsi di anafilassi.

L’anafilassi deve essere trattata in modo tempestivo altrimenti può essere pericolosa per la vita.

Così nel caso in cui si dovessero riscontrare questi sintomi dopo aver mangiato le solanacee, è fondamentale rivolgersi immediatamente ad un medico.

Come capire se c’è la sensibilità alle Solanacee.

Il metodo più efficace per capire se è presente o meno una sensibilità alle solanacee è quello di seguire una dieta di eliminazione.

Per tanto è consigliabile eliminare tutte le solanacee dalla dieta, spezie culinarie come il peperoncino e il curry incluse, e notare se i sintomi scompaiono.

Nel caso in cui non si dovessero più riscontrare disturbi intestinali, stanchezza o dolori articolari dopo aver eliminato le solanacee dalla propria dieta, molto probabilmente si è sensibili ad esse.

Solanacee Antinutrienti e malattie dell’intestino.

Le persone che sono più soggette di sensibilità alle solanacee, spesso sono quelle che soffrono di permeabilità intestinale, malattie autoimmuni o soffrono di altre malattie riguardanti l’intestino.

Quindi, se si soffre di disturbi all’intestino o di una malattia autoimmune, è importante prestare attenzione ad ogni sintomo che può comparire dopo aver consumato delle solanacee,

come dolori articolari, problemi digestivi, arrossamento della pelle o qualsiasi tipo di infiammazione.

Inoltre è necessario prestare attenzione anche a tutto ciò che potrebbe contenere amido di patate, tipo addensante o riempitivo, inclusi alcuni farmaci.

In più le solanacee contengono i glicoalcaloidi (chaconina e solanina), che contribuiscono al disturbo dell’intestino permeabile e alla malattia infiammatoria intestinale.

Queste sostanze, chiamate antinutrienti, sono contenute nelle solanacee e sono utili alle piante, perché le usano per poter allontanare gli agenti patogeni e gli attacchi degli insetti.

Gli antinutrienti sono in grado di influenzare in modo negativo sulla permeabilità intestinale ed aggravano quadri infiammatori come quelli tipici da colite ulcerosa, morbo di

Crohn e sindrome del colon irritabile.

Inoltre gli antinutrienti risultano rapidamente nel sangue e diventano più tossici man mano che la loro densità nel flusso sanguigno si fa più elevata.

Esistono altri antinutrienti che sono presenti nelle solanacee e sono le saponine e le lectine.

Per cui, se dopo aver eliminato glutine e latticini dalla propria dieta, si notano ancora dei disturbi intestinali, la causa potrebbe essere dovuta alle lectine presenti nelle solanacee.

Intolleranze e Flora Intestinale.

Nel caso in cui si abbia un’intolleranza, gli alimenti vengono digeriti ma solo in modo parziale e possono fermentare, andando ad alterare così la flora intestinale.

Diventa, quindi, importante aiutare la flora batterica, dandole equilibrio grazie all’assunzione dei probiotici, che aiutano a ripristinare il tratto intestinale e contribuiscono in modo

positivo portando benefici organismo intero.

Infatti, bisogna sapere che, all’interno del colon sono presenti numerosi batteri che vanno a formare il microbiota umano intestinale.

Questi batteri compiono funzioni utili per l’uomo; infatti oltre a essere in grado di sintetizzare alcune vitamine, gruppo B e K, sono anche capaci di limitare la crescita di batteri

dannosi e di nutrirsi delle sostanze presenti nell’intestino.

Inoltre sono importanti per un adeguato assorbimento dei nutrienti, mantengono l’equilibrio del pH, controllano la fame e contrastano i batteri che sono potenzialmente pericolosi. 

Ecco quindi, il perché un colon che funziona bene è molto importante per il benessere generale.

In più il colon svolge anche una funzione secretrice, visto che produce muco e anticorpi.

Il primo serve da lubrificante, mentre i secondi servono a creare un sistema immunitario che hanno lo scopo di difendere la mucosa dell’intestino.

Alcuni studi recenti, mettono in evidenza che uno squilibrio batterico del microbiota causa una disfunzione immunologica, che può essere alla base di alcuni disturbi, come le malattie

infiammatorie intestinali.

Probiotici per ripristinare la salute intestinale.

I probiotici sono microrganismi vivi che apportano benefici per la salute; infatti essi possono migliorare la salute dell’apparato digerente, la salute del cuore e la funzione immunitaria

e questi sono solo alcuni benefici.  

Molti studi affermano che i probiotici possono aiutare a perdere peso e a smaltire anche il grasso della pancia.

Bisogna sapere che esistono centinaia microrganismi diversi nel sistema digestivo e la  maggior parte di questi sono batteri buoni.

I batteri amici sono in grado di produrre molti nutrienti importanti, tra cui la vitamina K e alcune vitamine del gruppo B.

In più contribuiscono a smaltire le fibre che il corpo non riesce a digerire, trasformandole in acidi grassi a catena corta, come il butirrato.

In pratica i probiotici aiutano l’equilibrio della flora batterica intestinale, cosa molto importante in quanto uno squilibrio batterico può causare disturbi nel tratto digestivo.

Infine alcuni studi hanno dimostrato che assumere i probiotici è un metodo efficace per la riduzione del gonfiore addominale e un miglioramento del transito intestinale.

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