fico d’India benefici
Le pale di fico d’India, è una pianta antichissima, nota anche con il nome di
Nopal, appartiene alla famiglia dei cactus ed diffusa soprattutto in tutto il sud-ovest americano e il Messico, dove è addirittura possibile acquistarle e gustarle in
ristoranti, negozi di alimentari e nei mercati degli agricoltori.
Le pale di fico sono ricche di calcio, fosforo, potassio, sodio, glucidi, componenti nitrogenati, fibre, vitamine dei gruppi A,B, C e K, clorofilla, riboflavina e proteine.
Le loro proprietà benefiche sono:
antinfiammatorie
dimagranti
drenanti
anti cellulite
combattono l’obesità
eliminano le tossine
rafforzano l’apparato digerente
eliminano i problemi di reflusso gastrointestinale, ulcera, colite, ernia iatale
migliorano l’umore
contrastano la depressione
sono antiossidanti
combattono la stitichezza
rilassano il sistema nervoso
disinfiammano l’apparato urinario
abbassano la glicemia nel sangue
riducono il colesterolo cattivo
prevengono il cancro al colon
Le pale di fico d’India sono ampiamente utilizzate nella produzione di prodotti per la bellezza e precisamente:
cosmetici
trattamenti di bellezza per pelle e capelli
saponi
shampoo
balsami
lozioni
gel umettanti
pomate
ombretti
nel trattamento di ferite e bruciature di lieve entità
Mentre in cucina, queste pale di fico d’India possono essere consumate sotto forma di:
gel, che di ottiene l frullando le pale dopo averle pulite, e che può essere conservato in frigo per qualche giorno;
tagliate a quadretti e bollite con aceto bianco per 30 minuti circa per poi saltarle in padella con olio, pomodoro e aglio, da aggiungere la pasta cotta;
fritte nell’olio di semi dopo averle tagliate a quadretti, immerse nell’uovo sbattuto, poi nella farina e nel pangrattato;
in polvere
nei dolci
nelle insalate
in marmellate
nelle zuppe
combinate con i cereali o la frutta.
Ma in realtà bisogna sapere che qualsiasi modo si scelga di cucinarle, le pale di fico d’india sono veramente gustose.
Inoltre alcuni ricercatori della University of South Florida a Tampa, hanno scoperto che filtrando alcuni campioni di acqua con grandi quantità di sedimenti o di alti livelli di
batteri Bacillus cereus, attraverso la melma o gomma cactus, le particelle di sedimento unite sono affondate sul fondo del contenitore insieme ai batteri e oltre il 98% di essi viene eliminato.
Norma Alcantar, responsabile della ricerca, per cui ha affermato che chiunque potrebbe far bollire una fetta di cactus per estrarre la gomma e quindi utilizzarla come un filtro depuratore d’acqua.
In più giacché il cactus è una pianta molto diffusa e quindi facilmente accessibile, culturalmente è molto apprezzata, la rendono un materiale naturale molto interessante per le
tecnologie di depurazione delle acque.Il procedimento utile per poter filtrare l’acqua utilizzando i cactus è davvero molto semplice, è completamente naturale e quindi di conseguenza ecologico.
Per finire il costo di questa procedura è basso poiché il cactus cresce in molti paesi del mondo e lo si può acquistare sempre a buon prezzo.
Procedimento
Tagliare alcune foglie di cactus.
Metterle in un contenitore con acqua bollente.
Raccogliere con un cucchiaio la gomma poltiglia che emerge dai pezzi bolliti.
Versare la pasta in una ciotola.
Versare un litro di acqua sporca sopra e attendere che i sedimenti filtrino nel basso e i batteri vengano neutralizzati.
Quindi se si fa controllare l’acqua inquinata prima e dopo averla filtrata ci si protra rendere veramente conto dell’effettivo potere filtrante di questa pianta.
Infine oltre al loro gusto buonissimo è molto utile anche ricordare tutti i benefici che si possono trarre da questa pianta che ha anche il pregio di essere facilmente reperibile.
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