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Intossicazione da alluminio, quali sono le cause, i sintomi e i rimedi.

by Eleonora
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intossicazione alluminio

Alimenti e contenitori in alluminio possono trasmettere questo metallo nell’organismo ed andare a provocare un’intossicazione.

L’alluminio insieme alla plastica, sono da considerare due materiali molto utilizzati nella vita di ognuno di noi e sono  impiegati soprattutto nelle cucine, nel confezionamento e nella conservazione degli alimenti.
L’alluminio è un materiale multiuso presente non solo sottoforma di lamine per avvolgere il cibo, ma anche di contenitori di grandezza diverse, che molto spesso vengono utilizzati in cucina non correttamente.
Infatti, l’alluminio, non è un materiale che può entrare in contatto con tutte le sostanze alimentari, per tanto è necessario seguire alcuni accorgimenti per poterlo utilizzare al meglio.


Che cos’è l’alluminio.
Occorre sapere che l’alluminio è uno degli elementi più presenti all’interno della crosta terrestre e rappresenta l’8,6% di tutti i costituenti.
È un metallo che si trova in grande abbondanza nei terreni, è altamente reattivo e non è mai presente in forma libera in natura, ma risulta sempre essere combinato insieme ad altri elementi chimici, tipo l’ossigeno, il silicio e il fluoro. L’alluminio è presente in forme differenti nei terreni ed è uno dei principali componenti delle argille, sotto forma di silicato di alluminio.
Quindi l’essere umano è esposto in natura all’alluminio mediante il contatto con il suolo, l’aria, il cibo e l’acqua proveniente da falde sotterranee.
In più, l’alluminio è rilasciato dalle attività industriali legate essenzialmente alla sua estrazione e alla produzione della sua forma metallica e dei suoi composti, utilizzati per gli utensili.
Per cui l’alluminio presente negli alimenti deriva da alcuni fonti principali:
        •       la presenza nell’ambiente, sia di tipo naturale sia derivante da eventuali fonti di emissione industriali (ad es., estrazione di bauxite);
        •       la migrazione da materiali che vengono a contatto con gli alimenti (esempio vasi, padelle e pellicole di alluminio);
        •       l’utilizzo di additivi alimentari contenenti alluminio, il cui uso è stato notevolmente limitato in Europa dal 2014 con il Reg. (EU) No. 380/2012.
        •       derivato da medicinali e prodotti di consumo che contengono composti dell’alluminio.



L’alluminio è un metallo pesante.
L’alluminio è un metallo pesante, quindi si tratta di elementi chimici che si trovano in natura e che proprio per questo sono presenti pure nell’organismo umano, all’interno del quale hanno una funzione. Alcuni di questi elementi chimici, diventano  nocivi quando si accumulano in grandi quantità nei tessuti del proprio corpo.
Però i loro effetti non sono immediati ed i primi sintomi possono essere confusi con altri disturbi comuni tipo la stanchezza, problemi cutanei, problematiche generalizzate del sistema nervoso o disfunzioni ormonali.
Quindi per poter identificare una probabile un’intossicazione da metalli pesanti, il metodo più sicuro da poter usare è il mineralogramma mediante l’analisi del capello.

Le fonti di alluminio.
Gli alimenti sono una buona fonte di contaminazione da metalli, infatti i prodotti che contribuiscono in gran parte all’assunzione alimentare di alluminio sono:
        •        i cereali e i prodotti a base di cereali tipo il pane, i dolci, i biscotti e pasticceria;
        •       le verdure tipo come i funghi, gli spinaci, il rafano e la lattuga;
        •       le bevande tipo il tè e il cacao;
        •        alcuni alimenti per bambini piccoli e lattanti.
Inoltre bisogna aggiungere anche gli alimenti conservati in fogli di alluminio, brik di succhi di frutta e contenitori tetrapak possono contribuire all’introduzione di alluminio nel proprio organismo.

Secondo il parere dell’EFSA, cioè l’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare, la principale via di esposizione ai composti dell’alluminio per tutte le persone sarebbe rappresentata proprio dall’alimentazione. Questo a causa sia della presenza naturale di alluminio nei prodotti alimentari e sia per l’utilizzo di composti dell’alluminio nella trasformazione alimentare e negli additivi alimentari.
Però l’EFSA non è stata capace di capire e quantificare il ruolo di ogni fonte, per due importanti motivi: il primo perché gli studi sulla nutrizione umana non prendono in considerazione questo aspetto fondamentale, il secondo perché i metodi usati per l’analisi consentono di determinare solamente il contenuto totale di alluminio nei prodotti di uso alimentare.

Gli alimenti che possono contenere alluminio.
Secondo uno studio effettuato dall’EFSA sull’esposizione di alluminio derivante da tutte le fonti alimentari, nella popolazione di alcuni stati membri dell’Europa, precisamente Paesi Bassi, Ungheria, Germania, Svezia e Italia, è risultato che l’esposizione media alimentare proveniente da acqua e cibo, in adulti non esposti per motivi professionali, varia molto tra un paese e l’altro.
Infatti, oscilla da 1,6 a 13 mg di alluminio/die, corrispondente a 0,2 –1,5 mg/Kg/pc a settimana in un adulto di 60 kg.
Per l’EFSA è molto preoccupante il fatto che i bambini, che solitamente ingeriscono quantità di cibo maggiore e soprattutto costituito da cibi pre-confezionate, sono la fascia di popolazione più esposta ad alti livelli di alluminio.
Con questo studio si è effettuata anche una classifica degli alimenti maggiormente ricchi di alluminio.
Le concentrazioni più elevate di alluminio, comprese tra 5 e 10 mg/Kg, sono state riscontrate nel pane, nelle torte, nei pasticcini, in alcune verdure e in alcuni frutti, in latticini, salumi, frattaglie, crostacei, miscele di alimenti da forno ricchi di zuccheri e farine.
Inoltre elevate concentrazioni sono state riscontrate pure nelle foglie di tè, nelle altre erbe usate per fare gli infusi, nel cacao e in alcune spezie.

L’intossicazione da alluminio come si manifesta.
L’esposizione ad elevatissime concentrazioni di alluminio, che difficilmente possono essere raggiunte solo con l’alimentazione, possono causare un’intossicazione da alluminio.
Questa viene associata alla comparsa di altre malattie di tipo neurodegenerativo, come la sclerosi multipla, la sclerosi laterale amiotrofica, il morbo di Alzheimer e Parkinson.
Alcuni dei sintomi più comuni che vengono associati all’intossicazioni da alluminio ci sono:
        •                       anemia,
        •                       stanchezza e astenia,
        •                       tremori,
        •                       dolori muscolari e articolari,
        •                       cefalea,
        •                       osteoporosi e problemi ossei.

Inoltre secondo  alcuni studi riportati in letteratura scientifica, si è evidenziato che l’alluminio potrebbe essere coinvolto all’interno del pathways molecolari di molteplici patologie, in particolare quelle di tipo neurologico e neurodegenerativo. Però i risultati dei diversi lavori di ricerca, sono spesso discutibili e possono contraddirsi tra loro.
Una cosa certa è che per quanto riguarda le intossicazioni da alluminio, sono le basi del danno a livello biologico.
Sono state determinate sulla base di studi tossicologici e dati epidemiologici, le principali manifestazioni della tossicità dell’alluminio e sono:
        •       interferenza con l’utilizzo di altri elementi essenziali per il corpo, in particolare Calcio e Ferro;
        •       interferenza con il metabolismo osseo con produzione di stati di osteomalacia e danni ai tessuti in rapida proliferazione, compreso il sistema riproduttivo maschile;
        •       nefrotossicità, cioè  tossicità ai reni dove la capacità escretoria renale è compromessa;
        •       neurotossicità.



Effettivamente l’alluminio ha mostrato effetti neurotossici importanti nei pazienti dializzati, poiché è stato associato alla comparsa del morbo di Alzheimer e altre malattie neurodegenerative, anche se  i dati scientifici raccolti non siano ancora del tutto sufficienti per poter sostenere questa associazione.


Inoltre, anche se l’alluminio non è un cancerogeno genotossico, alcuni studi sperimentali mostrano però un possibile effetto di promozione tumorale.

Come stabilire se si è intossicati dall’alluminio.
Un’intossicazione da metalli pesanti, e soprattutto da alluminio, può essere diagnosticata mediante una serie di esami e questi sono :
        •                       esami del sangue,
        •                       esami delle urine,
        •                       esame dei capelli,
        •                       analisi dei tessuti,
        •                       radiografie.
È necessario aggiungere che, sovente possono essere proprio i sintomi derivanti dall’intossicazione ad indurre una persona  ad analizzare e approfondire il proprio stato di salute.


Come curare l’intossicazione da alluminio.
Al dottore spetta il compito di decidere quale terapia intraprendere, tenendo conto dei livelli di intossicazione e allo stato di salute del paziente.
Generalmente l’eccesso di alluminio assorbito viene rimosso mediante un farmaco che lo lega (desferroxamina, agente chelante) e lo elimina attraverso le urine.
La quantità eliminata con le urine può dare indicazioni dell’entità del sovraccarico di alluminio presente nell’organismo.

Come utilizzare nel modo corretto l’alluminio in cucina.
In Italia mediante il decreto ministeriale 18 Aprile 2007, n. 76, ovvero il Regolamento recante la disciplina igienica dei materiali e degli oggetti di alluminio e di leghe di alluminio destinati a venire a contatto con gli alimenti, sono state create specifiche disposizioni secondo le quali utilizzare i contenitori in alluminio.
Questi contenitori in alluminio, che sono prodotti monouso, devono mostrare in etichetta una o più delle seguenti istruzioni per un utilizzo corretto, per essere conformi e adatti alla vendita:
        •                       “Il prodotto non idoneo al contatto con alimenti fortemente acidi o fortemente salati“. Visto che acidità e l’eccesso di sale favoriscono il passaggio del metallo negli alimenti,
        •                       “Il prodotto è destinato al contatto con alimenti a temperature refrigerate“,
        •                       “Il prodotto è destinato al contatto con alimenti a temperature non refrigerate per tempi non superiori alle 24 ore“,
        •                       “Il prodotto è destinato al contatto per tempi superiori alle 24 ore a temperatura ambiente solo per i seguenti alimenti:
        •                       Prodotti di cacao e cioccolato,
        •                       Caffè,
        •                       Spezie ed erbe infusionali,
        •                       Zucchero,
        •                       Cereali e prodotti derivati,
        •                       Paste alimentari non fresche,
        •                       Prodotti della panetteria,
        •                    Legumi secchi e prodotti derivati,
        •                       Frutta secca,
        •                       Funghi secchi,
        •                       Ortaggi essiccati,
        •                       Prodotti della confetteria,
        •                       Prodotti da forno fini a condizione che la farcitura non sia a diretto contatto con l’alluminio.

Quanto sopra non viene applicato ai materiali e agli oggetti di alluminio ricoperto, se lo strato a diretto contatto con gli alimenti riesce a fornire un effetto barriera. Inoltre è importante non riutilizzare i contenitori monouso per conservare gli alimenti e di non graffiare pentole, padelle e altri contenitori mentre si utilizzano ed infine non devono essere puliti con prodotti abrasivi.

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