rosa da bambina
Generalmente il rosa viene considerato il colore delle bimbe e l’azzurro quello dei maschietti.
Ma durante la fine degli anni ‘20, nei grandi magazzini americani, venivano venduti vestiti rosa per maschietti.
Poi con il tempo non è più stato così e questo è accaduto a causa del mondo in rosa di Barbie, ovvero la bambola più amata da tutte le bambine del mondo e che attualmente
è approdata perfino al cinema con un film ad essa dedicato.
In realtà non è sempre stato così.
Infatti nel XVIII secolo i maschi indossavano spesso il rosa poiché deriva dal rosso e ritenuto più aggressivo del “calmo” blu, che invece veniva associato alle femmine.
In seguito, fino al secolo scorso, gli abiti dei bambini erano soprattutto bianchi, poiché considerati più pratici da lavare.
Poi nei primi due decenni del ‘900 furono inseriti i colori pastello negli abiti dei bimbi e precedentemente nel 1927 il Time evidenziava il fatto che nei grandi magazzini
americani, venivano venduti vestiti rosa per i maschietti.
Secondo Jo Paoletti, secondo una storica del costume che al tema ha dedicato il libro Pink and Blue, con il boom economico i vestitini dei bimbi iniziarono a diventare abiti da
minidonne e miniuomini, è per intanto la bambola Barbie diventava sempre più popolare colorando così il mondo delle bambine di rosa.
Così, da questo momento in poi, il rosa venne ritenuto un colore femminile.
Solo con il movimento femminista degli anni ’60-’70, che rifiutava il cliché del rosa per le donne, questo accostamento inizio’ a vacillare leggermente.
Ma poi negli anni ’80 l’abbinamento si consolidò e solo attualmente, sempre secondo Paoletti, per le nuove generazioni, un maschio che indossa il rosa non è più ritenuto eccentrico.
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