Il capo della protezione civile, Angelo Borrelli, ha reso noto durante una conferenza stampa, i dati nazionali sulla epidemia del Coronavirus che conta: 6.387 i malati con un incremento di 1.326 persone rispetto al giorno precedente (+26,2% in un giorno), e 366 i morti, 133 in più (+ 57% in un giorno), di cui il 72,9% in Lombardia.
Il numero totale dei casi di coronavirus è di 7.375, risultato dall’unione del numero delle persone attualmente positive, i guariti e i decessi. E dai dati della Johns Hopkins University emerge che il nostro Paese è al secondo posto nel mondo, dopo la Cina, per numero di vittime e di contagi.
La Lombardia resta la più colpita dal Coronavirus, se in Italia ci sono stati 366 deceduti con coronavirus, solo 267 sono nella sola Lombardia, mentre 56 decessi sono avvenuti in Emilia Romagna e 18 in Veneto. Altre 6 Regioni contano tra 1 e 7 deceduti ciascuna.
Considerando che ricoverati in terapia intensiva, sono 650, ovvero 291 in più rispetto al giorno precedente, di questi, ben 399 sono in Lombardia, che ha avuto un incremento in un giorno di 40 casi; nasce l’esigenza di trasferire 13 pazienti in terapia intensiva dalla Lombardia alle regioni limitrofe vicine per alleggerire il carico sanitario della regione lombarda.
Se il numero dei contagiati aumenta, aumenta anche l’impegno per contrastare il virus. Basta pensare che sono state allestite 412 tende messe per le strutture di pre-triage e che si stanno firmando dei contratti, che dal 12 marzo al 30 aprile, ci metteranno a disposizione 22 milioni di mascherine chirurgiche.
In più il presidente dell’Istituto Superiore di Sanità Silvio Brusaferro, ha dichiarato sulla crescita del numero dei decessi che si tratta di pazienti molto anziani, il 60% sono ultra ottantenni, caratterizzati da più patologie croniche.
Ha aggiunto anche che non c’è una parte d’Italia completamente immune, ci sono parti d’Italia dove al momento il virus circola meno, quindi spostarsi da un regione all’altra, come è avvenuto nella regione Lombardia un giorno fa, si risolve ben poco; è importante rispettare le misure intraprese dal governo per la lotta al Coronavirus ( decisive le misure di distanziamento per poterci riuscire) indipendentemente da dove si vive. Per ultimo Brusaferro dice che non riesce a fare nessuna previsione a riguardo del raggiungimento del picco dell’epidemia in Italia.
L’Italia seconda, dopo la Cina, per morti e contagiati.
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