rimproverare un bambino
La vita presente e quella futura dei nostri bambini dipende dal comportamento dei genitori o comunque degli adulti che se ne occupano, in particolare dalla sua
educazione, che sta alla base delle sue scelte, emozioni, azioni e idee future.
Il rimprovero è un modo per educare i bambini; però bisogna farlo al momento giusto e nei modi giusti per poter essere costruttivo.
Possiamo pensare ad alcune regole che sono alla base di una sana sgridata, per aiutare il bambino a responsabilizzarsi gradualmente evitando di turbarlo in
maniera eccessiva e soprattutto negativa.
È necessario applicare una punizione e rimproverare severamente un bambino soltanto nel momento in cui disubbidisca a un divieto di cui è a conoscenza.
Per cui è fondamentale, prima di sgridare un bimbo, aver preventivamente stabilito una regola e minacciato una punizione se la stessa non viene rispettata.
Inoltre la punizione corporea è sempre da evitare (visto che il bambino può perdere fiducia nei confronti degli adulti e renderlo più aggressivo e antisociale ),
se non in casi rari di particolare gravità e la stessa cosa vale anche per le sgridate con urla eccessive.
Per tanto il rimprovero deve essere calmo, giustificato e costruttivo perché sia utile ai fini educativi per un sano sviluppo del bambino.
Già da quando i bambini iniziano a gattonare, cominciano i problemi.
Mettono le mani ovunque e poi in bocca, ma crescendo le cose non vanno meglio, iniziano a rompere le cose, urlano, saltano, litigano con i fratellini,
fanno i capricci ecc.
Per cui le sgridate sono all’ordine del giorno.
Però bisogna tenere presente alcune “regole” per una “sana sgridata”, quindi:
bisogna sgridare il bambino al momento giusto, cioè mentre sta sbagliando, perché la sgridata risulti educativa e correlata al comportamento;
dialogare con sincerità col bimbo per capire le sue ragioni e spiegargli le tue motivazioni in modo da costruire un rapporto empatico di reciproca fiducia;
distrarre il bambino con delle domande, delle attività, degli ambienti o degli oggetti alternativi a quelli inappropriati per lui;
evitare di avere un atteggiamento costantemente critico e/o aggressivo;
evitare di dire troppo spesso “NO!”, infatti il no può creare pregiudizi nel bambino spegnendo il suo desiderio di giocare, soprattutto se il divieto è ingiustificato.
Un bambino deve essere sgridato al momento giusto, cioè nel momento in cui sta sbagliando.
Evitando di gridare eccessivamente e soprattutto alla violenza fisica.
Bisogna sgridare il bambino mantenendo sguardo serio, un tono della voce deciso, ripetere l’ordine o divieto e con un atteggiamento di disapprovazione, però
pur sempre amorevole.
Spesso capiterà la necessità di fermare fisicamente il bimbo per non farsi male o fare un danno, per esempio prendendolo in braccio, ma in alcune situazioni è
meglio aiutarlo nella sua impresa, così da soddisfare la sua curiosità ed aumentare la sua autostima.
Dialogare con sincerità col bambino dopo una sgridata è importante per capire le sue ragioni, spiegarsi chiaramente, consolarlo e conquistare la sua fiducia,
inoltre è necessario restare coerenti con i divieti stabiliti ribadendoli più volte altrimenti il bambino penserà che le regole si possono cambiare a piacimento e non le rispetterà più.
Invece di rimproverare spesso un bambino è più utile distrarlo con delle domande, delle attività o degli oggetti alternativi a quelli che potrebbe rompere più facilmente.
Inoltre è utile rendere l’ambiente in cui sta il bambino sicuro, togliendo oggetti con i quali potersi fare male e romperli.
Infatti la critica costante può lederne la spontaneità e l’autostima.
È meglio evitare un atteggiamento critico ed aggressivo per non creare ne un ambiente pauroso e ne nervosismo; perché altrimenti si genera maleducazione,
capricci e disubbidienza. rimproverare un bambino
È necessario essere amorevoli e pazienti.
È importante evitare di dire troppo spesso “NO!” poiché i bambini tendono a generalizzare r magari a pensare che giocare sia una cosa sbagliata o addirittura cattiva.
Per cui bisogna creare un ambiente a prova di bambino, così da poter giocare liberamente e non si debba continuare a dirgli di no, a sgridarlo oppure a fermarlo.
Per di più quando si dice di no è bene spiegare il perché del divieto e aiutare il bimbo a cercare una valida alternativa per portare a termine la sua idea o il suo bisogno.
In conclusione per essere ascoltati bisogna che i genitori ascoltino, per prima, i propri bambini; quindi considerandoli meritevoli di ascolto, amore e comprensione.
Concludendo alla base di un buon rapporto genitore bambino è il dialogo.
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