città care
Attualmente il nostro paese sta attraversando un periodo di forte crisi economica; infatti l’aumento dei prezzi di alimentari, beni e tasse rappresenta una delle principali preoccupazioni di tutti gli italiani.
L’aumento dei prezzi e della vivibilità deriva dal forte incremento dell’inflazione.
Tutto ciò, ovviamente, va a pesare pure sulla “vivibilità economica” delle varie città.
A tal proposito l’Istat ha pubblicato i dati riguardante l’inflazione in Italia a partire dal mese di gennaio 2024.
Bisogna sapere che a livello nazionale, l’inflazione è pari allo 0,3% in più su base mensile, mentre l’incremento è dello 0,8%.
Inoltre l’Istituto nazionale di statistica, afferma che l’aumento dei prezzi e del costo medio della vita all’interno di una città, deriva dall’incremento dell’inflazione riguardante soprattutto ai trasporti, che è passata da +3,7% a +4,2% e ai beni alimentari non lavorati, il cui incremento è stato contrassegnato dal passaggio da + 7% a + 7,5%.
Ma c’è da dire però, che questo aumento dell’inflazione su determinati beni e servizi è stato bilanciato da un contenimento di quest’ultima sui prezzi delle abitazioni e dei beni durevoli.
Ad esempio, rispetto ai beni energetici e agli alimentari freschi, l’inflazione è diminuita, poiché è passata dal +3,1% al +2,7%.
Così sulla base di questi parametri si è potuta stilare una lista con le città più care del nostro Paese.
In pratica, prendendo come punto di partenza i dati Istat sull’inflazione, l’Unione Nazionale Consumatori, ha potuto stilare la classifica delle città più costose in Italia.
Nelle ultime tre posizioni, l’Unione Nazionale Consumatori ha sistemato le città che possono essere considerate come “le più virtuose del nostro paese”.
Al decimo posto c’è Campobasso, in cui l’inflazione è a -0,7%, ciò consente alle famiglie di risparmiare circa 145 euro annui di spesa media.
Subito dopo si trova Reggio Emilia, città in cui i cittadini hanno constatato una riduzione dei prezzi pari allo 0,4%, risparmiando circa 109 eurodi spesa media per una famiglia.
Al terzultimo posto si trova Ancona, dove l’inflazione è diminuita dello 0,3%, assicurando quindi un risparmio di circa 66 euro.
Al settimo posto c’è Livorno, dove invece si è verificato un aumento dell’inflazione che ha causato un aumento delle spese per le famiglie pari a 357 euro.
Segue Firenze, con un’inflazione annua pari all’1,4% e con una spesa ulteriore di circa 366 euro.
Al quinto posto si trova Venezia, con un aumento di spesa pari a 369 euro, seguita subito da Bolzano in cui le famiglie spendono mediamente 408 euro in più.
L’Unione Nazionale Consumatori ha posto in terza posizione Trieste, dove l’inflazione è aumentata dell’1,7%, generando un aumento di spesa per le famiglie pari a 415 euro in più.
Al secondo posto vi è invece Perugia, con un aumento dell’inflazione pari all’1,7% e dove i cittadini spendono circa 419 euro in più rispetto al 2023.
Per finire al primo posto c’è Napoli, con un aumento dell’inflazione pari all’1,9%, che ha reso il capoluogo campano la città più cara d’Italia, ma, oggigiorno, pure una delle più quotate a livello turistico.
