noia e i bambini
Il filosofo Umberto Galimberti, ha espresso il suo parere a riguardo della noia e i bambini dicendo che se ti annoi, inventi. Se invece sei pieno di cose, non inventi niente. Per tanto basta sovrabbondanza di stimoli.
Ciò è quello che ha affermato Galimberti durante una recente conferenza, pubblicata su YouTube, parlando della noia infantile, sottolineandone l’importanza cruciale nello sviluppo della creatività.
Galimberti pensa che la sovrabbondanza di stimoli a cui sono oggigiorno sottoposti i bambini, tra scuola, sport e attività extracurricolari, impedisce loro di sperimentare la noia, che è da ritenersi la condizione essenziale per l’inventiva e la scoperta di sé.
Infatti, sempre Galimberti, afferma che i bambini si divertono con i giochi che inventano loro, però per inventare un gioco bisogna innanzitutto non averne e, cosa indispensabile, sperimentare la noia.
La noia è fondamentale nei bambini: se ti annoi, inventi.
Il filosofo afferma che la sovraesposizione agli stimoli a cui i bambini sono generalmente sottoposti quotidianamente, tra scuola, sport, musica e lingue straniere, non lascia spazio alla noia e, di conseguenza, alla creatività e all’introspezione.
In più aggiunge che questa iperstimolazione, porta i bambini o all’angoscia o all’apatia, ovvero una specie di “anestesia emotiva” per potersi proteggere da un eccesso di input.
Una cosa simile avviene anche
negli anziani che, per evitare l’ansia di stimoli sconosciuti, hanno la tendenza a limitare le proprie esperienze al quotidiano e al conosciuto.
Il filosofo ha messo in evidenza l’importanza dell’emozione e del sentimento nello sviluppo del bambino, sottolineando come questi siano influenzati dalla cultura di appartenenza, spiegando che il sentimento sia una vera e propria facoltà cognitiva.
Galimberti ha fatto anche un semplice esempio dicendo che una mamma capisce perché il bambino piange perché lo ama. L’amore è cognitivo.
Il filosofo ha sottolineato l’importanza della letteratura utile o per educare i sentimenti, un ruolo un tempo svolto dai miti.
Dice che la letteratura è il luogo dove si impara cos’è l’amore, il dolore, la noia, la gioia, la disperazione, criticando poi la pochissima attenzione dedicata alla lettura nelle scuole.
Il filosofo afferma pure che i popoli senza cultura non vanno avanti, ricordando l’episodio in cui un console armeno attribuiva la scarsa attenzione dedicata al genocidio armeno, rispetto a quello ebraico e quindi alla minore cultura del suo popolo.
Galimberti durante, la sua intervista, ha pure analizzato la condizione dei giovani nella società attuale e li ha definiti “nichilisti attivi”.
I giovani, anche se consapevoli del nichilismo imperante, non si rassegnano, ma affrontano la realtà con pragmatismo e senso di responsabilità.
Galimberti afferma che il futuro è dei giovani che se pur penalizzati da un mancato ricambio generazionale, dimostrano di possedere un forte senso di responsabilità e una spiccata sensibilità.
Inoltre Galimberti ha anche menzionato esempi di giovani che accantonano le proprie aspirazioni per aiutare le famiglie in difficoltà, ciò sta ad indicare il desiderio dei giovani di non voler considerare il denaro come unico elemento di realizzazione della propria vita.
Infine il filosofo termina dicendo che bisogna dare ascolto ai giovani, che devono coltivare i loro ideali evitando di considerarli utopie.
Inoltre conclude dicendo che é fondamentale dare spazio alle nuove generazioni per il progresso della società.