voto San Martino
Nel cuore delle colline venete, tra i filari di vigneti che caratterizzano il territorio di Farra di Soligo, si erge il suggestivo Tempietto di San Martino. La sua particolare architettura e i vivaci colori lo rendono un punto di riferimento visivo e spirituale, ma ciò che lo rende davvero speciale è una tradizione secolare legata alla devozione per San Martino di Tours, vescovo originario della Pannonia (l’attuale Ungheria).
Storia e Architettura del Tempietto
L’edificio attuale sorge nel luogo in cui un tempo si trovava la prima chiesa parrocchiale di Col San Martino, edificata poco dopo l’anno Mille all’interno di un antico castello medievale. Questa chiesa ha attraversato secoli di storia fino a quando, nel 1918, venne gravemente danneggiata dai bombardamenti durante la Prima Guerra Mondiale.
La ricostruzione, completata nel 1927, ha dato vita all’attuale tempio in stile neogotico, caratterizzato da una pianta ottagonale. L’edificio, con le sue forme eleganti e la sua atmosfera intima, è oggi un luogo di raccoglimento e di profonda spiritualità.
La Singolare Tradizione dell’Urna e il Culto della Fertilità
Ciò che rende questo tempietto un luogo di particolare devozione è un rito antico, documentato almeno dal 1743, anche se si ritiene abbia origini ancora più remote.
All’interno della chiesa è conservata un’urna contenente numerosi bigliettini, ognuno dei quali reca due nomi: uno maschile e uno femminile. Da secoli, le coppie che desiderano ardentemente un figlio ma non riescono a concepire si recano qui per chiedere l’intercessione di San Martino. L’usanza prevede che i futuri genitori estraggano casualmente un foglietto dall’urna: se la grazia viene concessa e il bambino nasce, egli riceverà proprio il nome riportato sul biglietto come segno di ringraziamento e devozione.
L’altare del tempio è arricchito da numerosi ex-voto e segni di riconoscenza lasciati da coloro che hanno visto esaudite le loro preghiere, testimoniando la profonda fede che ancora oggi lega la comunità al culto del santo.
Le Origini del Miracolo di San Martino
L’origine di questa tradizione è legata a un episodio miracoloso attribuito a San Martino di Tours, vissuto nel IV secolo d.C. La leggenda racconta che, durante una delle sue visite pastorali, il santo giunse presso l’abitazione di una donna disperata. Tra le braccia stringeva il corpicino senza vita del proprio bambino. La madre raccontò a Martino di aver più volte tentato di avere figli, ma di non essere mai riuscita a portarli in vita.
Mosso a compassione, il vescovo fece il segno della croce sul piccolo, che improvvisamente tornò in vita. La madre, sconvolta dall’emozione, non aveva pensato a un nome per il neonato, così fu lo stesso San Martino a sceglierlo.
Questo episodio, tramandato nei secoli, ha dato origine alla particolare tradizione dell’urna del Tempietto di Col San Martino. Ancora oggi, coppie provenienti da diverse parti d’Italia e dall’estero si recano in questo luogo sacro per affidare le loro speranze alla protezione del santo, con la speranza di poter stringere presto tra le braccia un figlio.
Il Tempio di San Martino rimane così non solo un gioiello architettonico incastonato tra le colline del Prosecco, ma anche un simbolo di fede, speranza e miracoli, che continua a vivere attraverso le preghiere e la devozione di chi vi si reca in cerca di una benedizione.