Rompere uno specchio porta sfortuna
È da sempre risaputo, che rompere uno specchio, porta sfortuna, causando addirittura sette anni di disgrazie; infatti questa è un’antica credenza che risale ai tempi degli antichi Romani. Rompere uno specchio porta sfortuna
Precisamente, secondo questi ultimi rompere uno specchio era sinonimo di salute spezzata; servendo ben setti anni prima di tornare sani come si era quando lo specchio era intatto. Rompere uno specchio porta sfortuna
Bisogna sapere che, già ai tempi dell’uomo preistorico, andava di moda specchiarsi, dato che l’uomo vedeva la propria immagine riflessa nell’acqua di un lago o di uno stagno e credendo che quel riflesso rappresentasse un’altra persona come lui.
Inoltre, prima che venisse inventato lo specchio, si pensava che ogni superficie riflettente
fosse caratterizzata da proprietà magiche; pensando anche che qualunque disturbo o interruzione del riflesso poteva portare o causare un imminente pericolo per la propria salute o disgrazia.
In seguito alla nascita dello specchio poi, tale credenza
venne ancora di più consolidata; poiché si pensava che nel
caso la propria immagine venisse distorta e spezzata nei frammenti
di uno specchio rotto, era molto più probabile
avere conseguenze e ricadute negative che avrebbero colpito la persona maldestra. Addirittura, secondo la credenza di quel periodo, i riflessi erano considerati come una propagazione dell’anima umana.
Per cui rompere la propria anima sarebbe stato decisamente segno di sventura.
Oltre alle varie credenze, lo specchio era un oggetto molto prezioso, visto che era costoso doverlo realizzare; quindi rimpiazzarlo significava dover affrontare una grande spesa economica.
Secondo alcune fonti antiche di quei tempi, nella
Repubblica Veneziana furono emesse delle sanzioni pecuniarie a
carico del proprietario che rompeva oggetti preziosi come gli specchi, con l’obbligo di dover recuperare lo strato argenteo e consegnarlo immediatamente alle fonderie del Doge.
In fine, lo specchio era legato alla superbia, uno dei sette peccati capitali; per cui sinonimo di malvagità e nella rottura era visto il trasferirsi di tale condizione in colui che lo rompeva.
Così, per riuscire ad evitare i guai, causati dalla rottura di uno specchio, esistevano diversi rimedi.
I più utilizzati erano: mettere i frammenti dello specchio in una bacinella con una pietra trasparente per sette giorni è una volta trascorso tale periodo, buttare il tutto, tranne le pietre preziose.
Oppure immergere i frammenti dello specchio in un corso d’acqua dolce corrente; meglio ancora se fosse stata una sorgente.
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