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Depressione in gravidanza, come poterla riconoscere e cosa poter fare.

by Eleonora
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Depressione in gravidanza

La depressione.
Con la parola depressione si indica un disturbo che interessa la sfera psico-emotiva, avente come

caratteristiche la paura del futuro, ansia, sfiducia in sè stessi, percezione di vuoto interiore, senso di angoscia generalizzata e profonda tristezza.
La depressione è una patologia molto diffusa, che riguarda soprattutto le donne e le sue cause sono molteplici.
È sicuramente molto utile sapere che un lieve stato depressivo può essere considerato

normale, per tanto non bisogna allarmarsi; infatti la vita quotidiana è ricca di stimoli stressogeni

che possono indurre una flessione dell’umore.
Come fattori ansiogeni sono da considerarsi: la frustrazione per il mancato raggiungimento di obiettivi preposti; l’insuccesso in ambito professionale; la

difficoltà di comunicazione interpersonale; eventi

destabilizzanti in ambito familiare o più semplicemente sbalzi d’umore.


Però in alcune persone con un carattere abbastanza equilibrato e poco vulnerabile, questi

episodi si risolvono in poco tempo, senza particolari conseguenze e scompaiono appena

scompare la causa che li ha scatenati.
Invece i fattori predisponenti all’insorgenza di disturbi depressivi sono gli elementi

caratteriali che caratterizzano una personalità propensa a sbalzi d’umore e squilibrata

dal punto di vista psico-emotivo.
Per cui per questo tipo di persone, un evento traumatico comporta uno stato depressivo

permanente, che purtroppo non si risolve con la scomparsa della causa che lo ha generato

ma invece tende a cronicizzarsi.

Depressione in gravidanza.
Una delle condizioni predisponenti, più comuni, per l’insorgere della sindrome depressiva è costituita dalla gravidanza, poiché per la donna, tale esperienza comporta numerosi cambiamenti dal punto di vista sia ormonale che emotivo.

Tutte le donne in gravidanza e che quindi devono affrontare i nove mesi di gestazione, devono prepararsi ad un periodo di profondi mutamenti sia a livello fisico che soprattutto a livello psicologico ed emotivo (in cui i cambiamenti ormonali porteranno profondi squilibri ed instabilità dell’umore).
I cambiamenti che vanno ad incidere sul piano emotivo se sono sensazioni che si riescono a gestire in autonomia e tranquillità e che non sconfinano in veri e propri disturbi della personalità, non rappresentano un grave problema e quindi non devono essere vissuti con angoscia.
Invece se ci si accorge che la propria esistenza sta cambiando in modo evidente e che non ci si sente più padrona delle proprie reazioni emotive, allora si può iniziare a pensare di trovarsi in una stato di depressione.

Come poter riconoscere la depressione in gravidanza.

Diverse ricerche scientifiche dimostrano che una gestante può andare incontro ad episodi di flessione dell’umore quando si rende conto di alcuni sintomi molto caratteristici.
Infatti i segnali che possono far pensare all’instaurarsi di uno stato depressivo sono:
– facile irritabilità, possedere un livello di sopportazione bassissimo ed una tendenza molto accentuata ad arrabbiarsi anche per motivi banali;
– tendenza all’autocommiserazione, quando si ha la tendenza a sentirsi vittima degli eventi, anche senza alcun motivo;
– riduzione di interesse nei confronti delle abituali attività quotidiane e si nota un senso di astenia fisica;
– difficoltà di concentrazione, in particolare quando si svolge un’attività professionale, non riuscendo a mantenere vigile il proprio stato di attenzione;
– perdita di appetito, da considerarsi il primo campanello di allarme, visto che particolarmente

durante i nove mesi di gestazione, il desiderio di nutrirsi è sempre forte;
– insonnia con risvegli precoci, quindi con la tendenza a svegliarsi nel cuore della notte senza riuscire più ad addormentarsi, a causa dei pensieri angoscianti che occupano la propria mente e capaci di portare agitazione;
– inspiegabile pessimismo, che opprime la futura mamma e soprattutto senza validi motivi che possano giustificare la sua insorgenza;
– perdita di memoria, unita ad una sensazione di confusione mentale e di sovrapposizione delle idee.

Sicuramente se si manifesta solo uno di questi sintomi non significa al 100% di trovarsi davanti alla sindrome depressiva, visto che i nove mesi della gravidanza sono da considerarsi come un periodo di estrema labilità emotiva; mentre, al contrario, se esiste la concomitanza di più sintomi, allora è possibile trovarsi in una fase depressiva per cui è consigliabile rivolgersi ad uno specialista del settore.

Sintomatologia specifica della depressione durante la gravidanza.
Oltre ai sintomi sopra citati, che sono di tipo generale, che caratterizzano la gravidanza, c’è

ne sono alcuni più specifici.
Effettivamente durante l’intera gravidanza, la mamma, proverà sensazioni veramente contrastanti

tra loro; si sentirà sia super soddisfatta in quanto capace di generare una nuova vita, un’esperienza sicuramente importante per una donna ma alla stesso tempo, esiste la possibilità di avvertire un doloroso

senso d’inadeguatezza e di timore in previsione del parto e del periodo successivo.
La mamma potrà pensare di non essere all’altezza del compito che si prospetta e cioè crescere

un bambino, nutrirlo (soprattutto se scegli l’alimentazione al seno che rende la

madre insostituibile per il neonato), occuparsi della sua igiene personale

( tenendo presente la sua fragilità e delicatezza), portarlo fuori di casa; in pratica assicurargli

tutte le condizioni di benessere che potrebbero rappresentare motivi di ansia.
Per cui se una madre non riesce ad affrontare serenamente e con equilibrio questi

problemi, facilmente entra in una fase di angoscia e quindi di depressione.

È consigliabile, durante il periodo della gestazione, circondarsi di tutte le persone

amate, in modo tale da ricevere supporto emotivo ed affettivo.
Mentre se una gestante si accorge di non gradire la compagnia degli altri e di preferire

la solitudine, durante la quale non si fa altro che rimuginare sulle proprie paure, anche

in questa circostanza si può sospettare di essere in preda alla depressione.
Ma certamente uno dei sintomi più caratteristici della depressione è quello dell’angoscia

immotivata; per tanto se ci si sente abitualmente in questo stato, in particolare se non

esiste alcun motivo per esserlo, senza essere in grado di affrontare questa sensazione

straziante ( capace di aumentare soltanto poiché ci si rende conto che il neonato che

nascerà avrà estremamente bisogno della propria mamma )sicuramente ci si trova in uno stato depressivo.

Cosa poter fare in caso di depressione durante gravidanza.
Sicuramente la gravidanza è un ostacolo nel caso in cui si debbano eseguire delle terapie

mediche; per cui è fondamentale studiare con attenzione le possibili strategie antidepressive.
È risaputo che durante il periodo di gestazione, la futura mamma dovrà seguire alcune

regole sia di tipo nutrizionale (la dieta corretta ha una notevole importanza per il benessere

sia della mamma che del feto), ma anche di tipo farmacologico, poiché non tutti i principi

attivi terapeutici sono compatibili con la gravidanza.
Nel caso in cui sia stata diagnosticata la depressione è necessario affidarsi alle cure di

uno specialista (medico psichiatra) cosicché si possa ricevere una terapia specifica in poco tempo.
Infatti se la depressione diventa cronica, diventa difficile la guarigione, per tanto bisogna

innanzitutto rivolgersi ad uno psichiatra per esporgli il problema.
Il dottore così potrà prescrivere i farmaci più efficaci e soprattutto compatibili con la

gravidanza; una cosa fondamentale da dover sempre tenere presente e che durante la gravidanza

è assolutamente da evitare qualsiasi metodo “fai da te”, oppure consigliato da amiche o

conoscenti, visto che è in gioco la salute sia della gestante che del feto.

La terapia per la cura dei disturbi depressivi è rappresentata dall’assunzione

di farmaci anti-depressivi; attualmente quelli più usati sono gli SSRI (Inibitori Selettivi della

Ricaptazione di Serotonina), medicinali che hanno un’ottima efficacia ma pochi effetti collaterali.
Certamente solo lo specialista può scegliere un principio attivo piuttosto che un’altro; in

più bisogna sapere che secondo le più recenti linee guida farmacologiche, pure le donne

in gravidanza possono assumere tali farmaci, a patto che sia sotto stretto controllo medico.

Inoltre esistono altre alternative ai farmaci tradizionali, infatti ci sono rimedi fitoterapici

(iperico, rodiola, scutellaria) molto efficaci, oppure omeopatici, da assumere sempre

dopo un consulto medico.
In realtà potrebbero essere sufficienti l’uso di blandi sedativi, nel caso in cui sintomi

siano soprattutto di tipo ansioso, sempre da dover assumere dopo aver consultato

un medico specialista del settore.

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